domenica 15 aprile 2012

Mark Powell

Seguendo questo link

http://markpowellartist.com/

potrete visitare il sito dell'artista londinese Mark Powell che raccoglie una gran quantità delle sue opere, tutte realizzate a penna su vecchie buste da lettere. Affrancate e spedite!
Le opere originali sono in vendita sul sito e nella descrizione dell'opera c'è anche la data a cui far risalire la spedizione della busta.
Ad esempio il ritratto di uomo (secondo a sinistra dall'alto nell'immagine qui sotto) con la maglia a collo alto e il cappello, è stato ritratto con una biro Bic su una busta del 1950.
Affascinante, no?

L'immagine è presa da Google

sabato 14 aprile 2012

storiAttiva

Ecco il prossimo appuntamento dell'Associazione Pop Arte!



La locandina contiene tutte le informazioni di cui avete bisogno per raggiungerci, ma per qualsiasi chiarimento non esitate a contattarci.
Vi aspettiamo,
Francesca, Laura e Valeria

mercoledì 11 aprile 2012

Enzo Fiore - Genesi: i miti della storia

Il vantaggio di fare una coda chilometrica per vedere una mostra iper-pubblicizzata è che ti da la possibilità di guardarti intorno mentre aspetti; potresti anche arrivare a notare un enorme cartellone posto accanto a quello rosso, più familiare, che ti invita ad entrare per vedere una seconda esposizione.

Al Complesso del Vittoriano fino al 27 maggio sarà (anche) possibile vedere le opere dell’artista milanese Enzo Fiore (qui le notizie biografiche: http://www.continiarte.com/enzo-fiore.html). Dal titolo Genesi: i miti della storia, l’esposizione ospita un buon numero di ritratti che hanno reso noto l’artista e alcune opere scultoree.

Si tratta di opere stupefacenti, che si offrono ad una “doppia lettura”: dalla media distanza colpiscono per i contrasti; sfondi monocromi su cui i ritratti sono tracciati con diverse sfumature di uno stesso colore. Ma avvicinandosi ci si accorge che la materia usata per campire è… viva. O meglio, lo è stata.




Radici, terra, foglie e poi cavallette, farfalle, blatte, scarafaggi. Vale la pena di soffermarsi ad ascoltare l’intervista all’artista proiettata in prossimità dell’entrata (o dell’uscita, seguendo il percorso); si potrà vedere con i propri occhi come lavora un artista nel proprio studio, come si muove e come organizza le sue giornate e gli strumenti del suo mestiere. Vedrete con quale cura Fiore conserva quegli animali dai quali fuggiremmo se dovessimo incontrarli nel bel mezzo di un picnic, ma che nelle sue opere ci portano a volerci avvicinare con tutto il corpo, con la faccia ad un centimetro dalla tela.
Interessanti tanto quanto i ritratti, o forse di più, le tele che riproducono alcune opere d’arte tra le più conosciute.


Le immagini sono tutte prese da Google

La mostra, come se non bastasse, è gratuita. Quindi, senza indugi, è davvero il caso di visitarla.

venerdì 6 aprile 2012

Il miracolo dello schiavo secondo Tintoretto

In occasione della mostra dedicata a Tintoretto presso le Scuderie del Quirinale di Roma (25 febbraio - 10 giugno 2012) sono qui riportate alcune osservazioni su un'opera esposta, ma generalmente conservata presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia, chiamata il Miracolo dello schiavo, realizzata per la Scuola Grande di San Marco e risalente al 1548.


Miracolo dello schiavo - L'immagine è presa da Google

Incredulità, stupore, meraviglia…. Quali altre reazioni si potrebbero provare di fronte ad un miracolo? In effetti la folla protagonista dell’evento esprime perfettamente tutto ciò grazie a un’intensa gestualità, una profonda espressività ed a una disposizione dei personaggi che, meravigliati da quanto stanno assistendo, si dispongono intorno ad un personaggio chiave della storia: uno schiavo. Ma è San Marco, mostrato in volo, con la veste mossa dal suo movimento e una luce divina che gli circonda il capo, il vero protagonista, l’autore del miracolo grazie al quale lo schiavo, in procinto di essere martirizzato proprio per aver venerato le reliquie del Santo, viene reso invulnerabile alle torture a cui viene sottoposto: rottura delle gambe e accecamento. Il tutto è superbamente realizzato da un grande artista, Jacopo Robusti detto Tintoretto (1519-1594), Il più terribile cervello che abbia mai avuto la pittura’ come lo definì Giorgio Vasari.
Figlio di un tintore di panni di origine lucchese, Tintoretto è stato uno dei più grandi e vivaci pittori veneziani della seconda metà del Cinquecento, ed è proprio grazie a tale opera d’arte, risalente al 1548, che riceve la sua consacrazione come protagonista della scuola locale. Venne realizzata per la Scuola Grande di San Marco, la sede di una confraternita di Battuti, così definiti poiché alcuni di essi praticavano la flagellazione, dediti all’assistenza e alla beneficenza e soprattutto alla gestione di ospedali, insieme ad altre opere come il Trafugamento del Corpo di San Marco (1562-1566). La figura di San Marco, martirizzato nella zona di Alessandria sotto l’imperatore Traiano (53-117), è fortemente legata alla città di Venezia, sin da quando  le sue reliquie furono qui portate intorno all’ 828 da due mercanti della città divenendo il suo Santo Patrono, sostituendo San Todaro.
Il Miracolo dello schiavo racchiude tutte le peculiarità dello stile del Tintoretto; i colori, in particolar modo, appaiono vivaci e tutta la composizione si basa proprio su di essi,  richiamando quella ricchezza cromatica caratterizzante la tradizione della scuola veneta.  La corposa stesura riesce quasi a farci immaginare i materiali di cui sono costituite le vesti, modellate da un intenso chiaroscuro. I corpi appaiono monumentali, caratterizzati da torsioni e muscolature esaltate da intensi movimenti  ed evocano quella "maniera moderna"che richiama la pittura di Michelangelo.