Oggi dedichiamo alcune righe ad una sua opera, conservata a Figueres (in Catalogna) nella Fondazione Gala - Salvador Dalí.: Autoritratto molle con pancetta fritta dipinto nel 1941.
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Autoritratto molle con pancetta fritta - L'immagine è presa da Google |
Con queste parole probabilmente Dalì intendeva fermare ogni tentativo di far emergere da questa opera d'arte una possibile lettura; ma forse è proprio questo il senso del suo soft self portrait, un'opera che dovrebbe rappresentare un autoritratto ma che in realtà mostra un involucro che non permette di esplorare l'interiorità dell'uomo, spesso espressa proprio dal viso di ciascuno.
E' un immagine anti-psicologica così come viene definita da Dalì, "il guanto di me stesso", poiché invece di dipingere l'anima si concentra sull'esteriorità, l'involucro appunto, che cela il nostro mondo interiore. Ma è un involucro commestibile, proprio come la pancetta posta accanto ad esso, ma allo stesso tempo anche putrefatto, così come è indicato da piccole formiche che impietose cingono i bordi della bocca e degli occhi.
L'artista diviene cibo della propria epoca, nutrendo di prelibatezze la stessa.